Le origini della scuola

La Scuola parrocchiale è nata come risposta della comunità ecclesiale locale ai bisogni dell’infanzia e della sua famiglia; testimonia la preoccupazione pastorale per la cura delle giovani generazioni e si pone come soggetto attivo per la realizzazione e la generalizzazione dell’offerta formativa dell’infanzia secondo il proprio progetto educativo, nel rispetto dell’orientamento educativo dei genitori, in coerenza con le funzioni e i regolamenti previsti dalle leggi vigenti. Alla luce dell’ispirazione cristiana, la Scuola parrocchiale concorre alla educazione e allo sviluppo fisico, affettivo, cognitivo, morale, sociale e religioso dei bambini iscritti, promuovendone le potenzialità di autonomia, creatività, apprendimento e la maturazione dell’identità per assicurare, nella individualità e irripetibilità personale, una effettiva eguaglianza di opportunità educative.

Obiettivi generali del processo formativo

La scuola promuove esperienze significative affinché il bambino, nell’arco di tutta la giornata, abbia la possibilità concreta di scegliere, organizzarsi, misurarsi, sperimentarsi. Il bambino viene quindi guidato alla:

Maturazione dell’identità

Permettere al bambino di prendere coscienza, sicurezza, stima di sé e delle proprie capacità e renderlo consapevole che sta crescendo. Per favorire ciò è necessario avere un approccio positivo con la realtà, instaurare un rapporto  di fiducia con l’adulto e confrontarsi continuamente con gli altri.

Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: figlio, alunno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente ad una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti e ruoli.

Conquista dell’autonomia “Io sono capace di”

Autonomia intesa non solo come autosufficienza (sapersi vestire, pulire, mangiare), ma anche come capacità do sapersi riconoscere separato dagli  altri ma comunque appartenente ad un gruppo, ciò al fine di superare il proprio egocentrismo ed accettare il punto vista altrui.

Il bambino acquisterà la capacità di muoversi liberamente nell’ambiente, riconoscendo vari punti di riferimento; inoltre saprà di poter sbagliare e di essere però compreso e aiutato nel suo errore dall’adulto che ha al suo  fianco. L’adulto ha un ruolo fondamentale perché con il suo atteggiamento stimola, regola, dà valore al rapporto del bambino con i coetanei.

Sviluppo delle competenze “Io posso fare”

Sviluppo delle risorse e potenzialità del bambino, delle sue curiosità, della voglia di fare, creare, sperimentare, agire. Capacità che vengono acquisite attraverso attività concrete e valorizzate.

Sviluppo del senso della cittadinanza

Scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire delle regole condivise; imparare a dialogare e ad ascoltare, stando attenti al  punto di vista dell’altro. Il bambino imparerà che tutti sono portatori di diritti e di doveri, porrà le basi di un comportamento etico orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.

Insegnare a cogliere il messaggio evangelico
    • Attraverso gesti di amore, fratellanza.
    • Sviluppando comportamenti rispettosi e cortesi.
    • Costruendo il valore della solidarietà.
Conoscere, accogliere e considerare come ricchezze le “diversità” di persone e culture
    • Promuovendo la formazione etico-morale.
    • Sviluppando un corretto atteggiamento nei confronti della multiculturalità.
    • Accettando le diversità legate a disabilità fisiche e mentali.